Lo spirito de "I quaderni"
di Vincenzo Maria Romano
"In questi quaderni metto a disposizione di chi ama la Vita i frutti di una ventennale ricerca. Anche se stampati, essi vogliono collocarsi nella tradizione della oralità e della comunicazione privata. Non hanno perciò la veste di un saggio, che anzi si presentano discontinui nello stile (li ho scritti in epoche diverse e per mia memoria) e talvolta frammentari ed incompleti. Pur sapendo tutto ciò, ho resistito alla tentazione di riscriverli e renderli più cattivanti, poiché avrei falsificato lo spirito dell'iniziativa che vuole innescare una comune ricerca di fede, e non già offrire una delle tante linee di consumo di massa.
Sono convinto che i Mass Media hanno in pratica disattivato il tessuto culturale ed interpersonale della società civile e religiosa e che sia giunto il tempo di rivascolarizzarla e ridarle un sistema nervoso autonomo, mediante un oscuro ma forte processo di infiltrazione di persone fra persone, un'azione di microchirurgia che concorra a smuovere la stagnazione in cui viviamo. In pratica, mettendo da parte gli strumenti di amplificazione, affido questa iniziativa ai lettori, alla forza della loro «oralità». Questi quaderni sono una provocazione al dialogo; ciò che conta è assumere un atteggiamento nuovo, desiderare di ricevere dalla Chiesa non solo il volume della Bibbia, ma anche l'aiuto per «leggerlo» da persone mature e libere; voler riprendere un ruolo attivo nella formazione del Sensus Fidei della comunità ecclesiale.
In questa linea, senza usare accorgimenti per captare consensi, tagliando corto su alcuni intricati problemi, io prospetterò una diversa lettura dei fenomeni ecclesiali ed una lettura nuova dei testi sacri perché il lettore possa, liberato dai luoghi comuni, costruirsi una propria meditata adesione alle verità di fede. Credo infatti che non sia più tempo di «cibo liquido» (per dirla con Paolo), ma di «cibo solido». Ho fiducia che lo Spirito non abbia lavorato invano in duemila anni. Se questi quaderni riusciranno ad attivare una ricerca personale ed il gusto di farsi predicatore di Vita fra gli amici, lo scopo ecclesiale sarà raggiunto. lo credo fermamente che l'uomo sia il vero libro sacro e, quale vivente che cerca le ragioni della Vita, mi auguro che anche il lettore avverta illegittimo orgoglio di «essere per sé», di guadagnare a sé e agli altri la titolarità della Vita. È la Vita l'unica pagina che conta leggere e studiare purché siamo tutti affamati di vivere. La Bibbia è, in questo senso, la Vita.
Siamo alle soglie del terzo millennio e, celebrarlo con una gita a Roma, può far comodo solo alle agenzie di viaggi. Io credo che, a fronte dei grandi problemi che incombono, bisogna che la comunità cristiana ritrovi la coscienza del Sensus Fidei; e che ognuno, singolarmente, si senta primo attore, dotato della forza della comunione ecclesiale, cioè dello Spirito. Purtroppo la comunità ecclesiale mi sembra oggi come chi, avendo due polmoni (dico Tradizione e Sacra Scrittura), si è ridotto a respirare solo col primo perché il secondo sta sulle tavole anatomiche dei dotti; e come chi, avendo due gambe (dico Magistero e Teologia), avanza saltellando, perché la seconda gamba è stata legata alla prima.
Torniamo allora a dialogare, a pensare e a meditare insieme la nostra fede, per piccola ed imperfetta che sia".
Sono convinto che i Mass Media hanno in pratica disattivato il tessuto culturale ed interpersonale della società civile e religiosa e che sia giunto il tempo di rivascolarizzarla e ridarle un sistema nervoso autonomo, mediante un oscuro ma forte processo di infiltrazione di persone fra persone, un'azione di microchirurgia che concorra a smuovere la stagnazione in cui viviamo. In pratica, mettendo da parte gli strumenti di amplificazione, affido questa iniziativa ai lettori, alla forza della loro «oralità». Questi quaderni sono una provocazione al dialogo; ciò che conta è assumere un atteggiamento nuovo, desiderare di ricevere dalla Chiesa non solo il volume della Bibbia, ma anche l'aiuto per «leggerlo» da persone mature e libere; voler riprendere un ruolo attivo nella formazione del Sensus Fidei della comunità ecclesiale.
In questa linea, senza usare accorgimenti per captare consensi, tagliando corto su alcuni intricati problemi, io prospetterò una diversa lettura dei fenomeni ecclesiali ed una lettura nuova dei testi sacri perché il lettore possa, liberato dai luoghi comuni, costruirsi una propria meditata adesione alle verità di fede. Credo infatti che non sia più tempo di «cibo liquido» (per dirla con Paolo), ma di «cibo solido». Ho fiducia che lo Spirito non abbia lavorato invano in duemila anni. Se questi quaderni riusciranno ad attivare una ricerca personale ed il gusto di farsi predicatore di Vita fra gli amici, lo scopo ecclesiale sarà raggiunto. lo credo fermamente che l'uomo sia il vero libro sacro e, quale vivente che cerca le ragioni della Vita, mi auguro che anche il lettore avverta illegittimo orgoglio di «essere per sé», di guadagnare a sé e agli altri la titolarità della Vita. È la Vita l'unica pagina che conta leggere e studiare purché siamo tutti affamati di vivere. La Bibbia è, in questo senso, la Vita.
Siamo alle soglie del terzo millennio e, celebrarlo con una gita a Roma, può far comodo solo alle agenzie di viaggi. Io credo che, a fronte dei grandi problemi che incombono, bisogna che la comunità cristiana ritrovi la coscienza del Sensus Fidei; e che ognuno, singolarmente, si senta primo attore, dotato della forza della comunione ecclesiale, cioè dello Spirito. Purtroppo la comunità ecclesiale mi sembra oggi come chi, avendo due polmoni (dico Tradizione e Sacra Scrittura), si è ridotto a respirare solo col primo perché il secondo sta sulle tavole anatomiche dei dotti; e come chi, avendo due gambe (dico Magistero e Teologia), avanza saltellando, perché la seconda gamba è stata legata alla prima.
Torniamo allora a dialogare, a pensare e a meditare insieme la nostra fede, per piccola ed imperfetta che sia".
I "Quaderni"
1. Perché non leggere diversamente?
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 64
2. Partenogenesi dei Vangeli
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 126
3. In difesa di un fattore infedele
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 63
4. Dissequestrate la Bibbia
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 112
5. Salterio: libro o contenitore?
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 63
6. In difesa di un Figliuol prodigo
Edizioni Simone, Napoli, 1995, pagg. 96
7. Uomo: suddito o anima libera?
Edizioni Simone, Napoli, 1997, pagg. 111
8. I sette giorni della vita e dell'anima
Edizioni Simone, Napoli, 1997, pagg. 64
9. L'uomo e il Cristo nel 1° racconto della Creazione
Edizioni Simone, Napoli, 1997, pagg. 94